Negli ultimi anni, la medicina integrativa è al centro dei dibattiti sulla salute globale. L’esigenza di una possibilità terapeutica che unisca esperienza clinica, evidenze scientifiche e cure naturali è ormai riconosciuta anche a livello istituzionale.
A promuovere questa visione è – tra gli altri – la Coalizione TCIH (Traditional, Complementary and Integrative Healthcare), un movimento internazionale che riunisce organizzazioni, medici e ricercatori di oltre cinquanta Paesi, con l’obiettivo di rendere le medicina integrativa parte fondante dei sistemi sanitari.
Che cos’è la Coalizione TCIH e cosa fa per la medicina integrativa
La Coalizione TCIH nasce nel 2022 come evoluzione della People’s Declaration for Traditional, Complementary and Integrative Healthcare, sottoscritta da oltre 200 realtà tra enti scientifici, associazioni e università. La missione è chiara: valorizzare la diversità delle pratiche terapeutiche nel rispetto della sicurezza, della qualità e dell’evidenza scientifica.
Tra gli obiettivi principali:
- rafforzare la presenza della medicina integrativa nei sistemi sanitari pubblici, promuovendo modelli regolamentati e trasparenti;
- sostenere la ricerca scientifica per valutarne efficacia e sicurezza;
- formare i professionisti della salute a un approccio integrato e interdisciplinare;
- favorire il dialogo interculturale con la medicina allopatica.
La Coalizione, con sede a Ginevra, opera come interlocutore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), portando avanti un’agenda condivisa per un futuro della salute globale più inclusivo e sostenibile.
OMS e medicina integrativa: un’indagine mondiale per la strategia 2025-2034
Per costruire la nuova strategia OMS 2025-2034 sulla medicina allopatica e integrativa, la Coalizione TCIH ha avviato un’indagine mondiale, che punta a raccogliere le opinioni e le priorità di cittadini, professionisti della salute, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni.
L’obiettivo è definire, in modo partecipato, una Global Advocacy Roadmap, ovvero una mappa di orientamento per lo sviluppo delle politiche internazionali sulla medicina integrativa nel prossimo decennio.
Come partecipare all’indagine TCIH
La coalizione TCIH ha pubblicato online il questionario per partecipare all’indagine (approvata dal comitato etico della Bastyr University – IRB); è anonimo, disponibile in inglese, francese, portoghese e spagnolo ed è possibile rispondere fino al 20 ottobre 2025.
Numerosi i temi trattati che riguardano l’accesso alle pratiche integrative, la regolamentazione, la formazione, la ricerca clinica e la salute pubblica.
I risultati serviranno a orientare la collaborazione tra OMS, governi e società civile, dando voce alle diverse realtà che praticano o sostengono la medicina integrativa nel mondo.
La ricerca sulla medicina integrativa e l’importanza della partecipazione della comunità
La forza dell’indagine TCIH risiede nel suo approccio dal basso. Non si tratta di un semplice questionario, ma di un processo di ascolto collettivo. I dati raccolti contribuiranno alla definizione di priorità su più fronti:
- ricerca sulla medicina integrativa, con attenzione alla validazione scientifica delle terapie;
- educazione sanitaria, per diffondere una cultura del benessere fondata sulla prevenzione;
- integrazione nei sistemi sanitari pubblici, favorendo percorsi di cura personalizzati e multidisciplinari.
Attraverso questa consultazione globale, la Coalizione mira a un obiettivo ambizioso: inserire la medicina integrativa nella cornice delle politiche internazionali di salute globale, al pari delle strategie sulla salute mentale o sulla sostenibilità ambientale.
La medicina integrativa in Italia: esperienze, sfide e prospettive
Anche l’Italia è parte di questo scenario in evoluzione. Negli ultimi anni, regioni come la Toscana hanno sperimentato con successo l’integrazione tra medicina allopatica e quella integrativa. L’esperienza dell’Ospedale di Lucca, dove omeopatia, fitoterapia e agopuntura sono praticate all’interno del servizio sanitario pubblico, è spesso citata come esempio virtuoso.
Tuttavia, a livello nazionale, mancano ancora una regolamentazione unitaria e una strategia condivisa. La partecipazione italiana all’indagine TCIH può rappresentare un’occasione per portare nella discussione internazionale esperienze e proposte concrete.
Un contributo utile anche alla comunità scientifica, che da anni lavora per coniugare la ricerca nell’ambito della medicina integrativa e la validazione clinica.