Omeopatia e fitoterapia: le differenze
I principi alla base di omeopatia e fitoterapia sono profondamente diversi. L’omeopatia si basa sull’applicazione del principio di similitudine (“similia similibus curentur”) che consiste nel somministrare al malato un medicinale preparato utilizzando una sostanza di origine vegetale, animale o minerale, diluita e dinamizzata, per curare gli stessi sintomi che questa sostanza causa quando viene somministrata a dosi ponderali o tossiche nell’individuo sano.
Le metodologie di prescrizione sono riconducibili a due grandi scuole di pensiero: l’omeopatia classica a indirizzo unicista e l’omeopatia clinica a indirizzo pluralista. Altre discipline affini, ma con metodologie di prescrizione diverse e distinte, sono l’omotossicologia e la medicina antroposofica[1].
La fitoterapia (dal greco phyton=pianta e therapeia=cura) si fonda sul principio opposto, quello dell’allopatia (in greco allos = contrario e pathos = malattia) comune anche alla medicina convenzionale, che si propone di curare con principi farmacologici contrari a quelli che hanno provocato la malattia e volti a contrastarne i sintomi: ad esempio, un antibiotico per curare un’infezione batterica. Nello specifico, in fitoterapia vengono utilizzate piante officinali ed erbe medicinali a scopo preventivo e curativo, utilizzando estratti qualitativamente controllati e standardizzati nei più importanti costituenti chimici[2].
Omeopatia e fitoterapia: obiettivi terapeutici a confronto
A proposito dell’obiettivo terapeutico, l’omeopatia è una terapia caratterizzata da un approccio globale e personalizzato al malato, che permette la presa in carico non soltanto della malattia, ma del paziente nella sua globalità; viene considerata una terapia “individualizzata”, perché considera il paziente come un individuo unico, tenendo in considerazione la sua reazione individuale. Ciascun trattamento omeopatico, anche a livello sintomatico, può quindi essere personalizzato. Un medico o un farmacista esperti in omeopatia che suggeriscano un approccio integrato, terranno in considerazione lo stile di vita, i sintomi psichici, le patologie avute in passato e le cure effettuate, le reattività ai farmaci e l’ambiente in cui vive la persona.
La fitoterapia, invece, agisce direttamente sul sintomo, sulla causa di una patologia; quindi, non si distingue in questo dalla medicina convenzionale per la metodologia di diagnosi, ma per l’utilizzo che viene fatto del fitocomplesso.
Omeopatia e fitoterapia: gli effetti collaterali
Una delle differenze più rilevanti tra omeopatia e fitoterapia è relativa ai possibili effetti collaterali. I fitoterapici non sono esenti da effetti collaterali e possono causare interazione con altri farmaci.
Al contrario, un punto di forza dell’omeopatia è quello di non presentare generalmente tossicità chimica ed effetti collaterali. Inoltre, non presentano controindicazioni o interazione con altri farmaci e per questo sono spesso utilizzati anche in aggiunta ai farmaci convenzionali.
Queste caratteristiche rendono i medicinali omeopatici utili e indicati per tutte le tipologie di pazienti, incluse le donne in gravidanza e i bambini, anche molto piccoli.