Harris Interactive, importante società di indagini di mercato a livello internazionale, ha condotto a ottobre 2022 un’indagine su un campione di 1.066 persone, rappresentativo della popolazione italiana, di età pari o superiore a 18 anni, con l’obiettivo di misurare la consapevolezza, la fiducia e l’utilizzo delle varie opzioni terapeutiche, ma anche per comprendere il posto che l’omeopatia ricopre all’interno della medicina moderna e valutare quale potrebbe essere la sua percezione e il suo ruolo in futuro.

Il ruolo dell’omeopatia oggi e domani

L’indagine ha fatto emergere che il 66% degli italiani ha fiducia nella medicina omeopatica. Il 57% ha dichiarato di averla utilizzata almeno una volta nella vita e, se prendiamo in considerazione gli ultimi 12 mesi, la percentuale di utilizzatori è pari al 46% degli italiani.

Dal sondaggio emerge anche che 6 italiani su 10 pensano di ricorrere all’omeopatia in futuro. Tale scelta si basa su vari punti di forza riconosciuti ai medicinali omeopatici, tra i quali possiamo menzionare il fatto che sono naturali e, quindi, senza rischio di effetti collaterali (57%), che consentono di non utilizzare farmaci chimici (45%), che rappresentano un trattamento efficace (26%) e un’alternativa migliore per la propria salute (24%).

Un grado di fiducia elevato, dunque, quello che gli italiani nutrono nei confronti dell’omeopatia, accompagnato da un altrettanto alto grado di soddisfazione, ovvero l’81% degli utilizzatori.

L’importanza dell’informazione in omeopatia

Quello tra fiducia e soddisfazione è un rapporto direttamente proporzionale e i dati raccolti mostrano che gli italiani conoscono l’omeopatia e ne riconoscono il ruolo all’interno della medicina moderna. Ma per raggiungere un buon livello di consapevolezza è ancora necessario fare corretta informazione: l’86% degli italiani, infatti, dichiara di conoscere l’omeopatia, ma solo il 26% sarebbe in grado di parlarne e spiegarla nel modo corretto.

È un gap informativo che può essere colmato con una maggiore comunicazione sull’omeopatia, per aumentare la consapevolezza in merito al suo utilizzo e, di conseguenza, all’aderenza terapeutica” spiega il dottor Bruno Galeazzi, presidente FIAMO (Federazione Italiana Associazioni e Omeopati Italiani). In altre parole, persone più informate si traducono in pazienti più consapevoli e partecipativi nella definizione della terapia di cura. “Per questo motivo è doveroso, da parte del professionista della salute, trovare il giusto approccio per informare adeguatamente i pazienti. Noi come omeopati italiani, assieme alle altre associazioni che rappresentano questa categoria, stiamo lavorando sulla comunicazione dell’omeopatia, per renderla comprensibile e accessibile a molte più persone”.

La centralità dei professionisti della salute

I professionisti della salute giocano un ruolo fondamentale, come confermano i dati dell’indagine. Tra coloro che ipotizzano l’utilizzo dell’omeopatia in futuro, il 45% afferma che si rivolgerebbe prima a un medico omeopata o a un medico generico, mentre il 40% chiederebbe direttamente al proprio farmacista. Inoltre, la centralità della figura del farmacista è dimostrata dal fatto che il 72% degli italiani riconosce la farmacia come il luogo più adatto dove acquistare i prodotti omeopatici. Gli italiani dimostrano dunque di affidarsi al consiglio del professionista della salute che, costituendo il primo contatto con i pazienti e ascoltando esigenze e bisogni, deve essere accuratamente preparato e formato in materia.

Perché utilizzare l’omeopatia

L’omeopatia è riconosciuta come una terapia umana, rispettosa dell’individuo e sicura per trattare problemi di salute o per migliorare la qualità di vita in alcune specifiche circostanze. Per il 57% degli intervistati, l’aspetto più apprezzato è che i farmaci omeopatici sono naturali e senza rischio di effetti collaterali, per il 45% è una soluzione per non utilizzare farmaci chimici così come per il 24% è un’alternativa migliore per la propria salute, costituendo un trattamento efficace per il 26%. Viene quindi dato valore al fatto che ogni paziente possa ricevere la giusta terapia, al momento giusto, integrando le varie opzioni terapeutiche.

La medicina tradizionale e la medicina omeopatica in un’ottica di medicina integrata

Per gli italiani non esiste più una netta distinzione tra medicina tradizionale e medicine non convenzionali. “Basti pensare all’evoluzione della terminologia negli ultimi 30 anni: si è passati a parlare di medicina alternativa, poi complementare e ora integrativa” commenta in dottor Galeazzi. Un cambiamento confermato anche dall’indagine, secondo la quale il 77% degli italiani ritiene l’omeopatia complementare alla medicina convenzionale. “È molto importante, oltre che interessante, confrontarsi con i numeri, che vanno oltre la percezione soggettiva. Lo studio conferma che l’omeopatia in Italia gode di una buona reputazione” conclude Galeazzi.