Lo scorso dicembre è stato un mese importante per l’agro-omeopatia. Infatti, tra il 4 e il 5 dicembre 2023, si sono tenuti due appuntamenti internazionali su questo tema: la prima conferenza internazionale sull’omeopatia per l’agricoltura e l’ambiente e il secondo simposio sull’agro – omeopatia[1].
Gli enti organizzatori sono la Brazilian Association of Homeopathy in Agriculture and Environment (ABHAMA) e l’European Committee for Homeopathy (ECH).
Secondo quanto riportato da Echamp[2], il programma dell’evento è stato sviluppato da una rete multidisciplinare internazionale con collaboratori provenienti dal Sud America e dall’Europa, in particolare dall’Italia.
Un’intensa agenda che ha visto l’alternarsi sul palco virtuale di numerosi professori e ricercatori universitari di rilievo nel campo dell’agro-omeopatia, che hanno presentato le loro ricerche e condiviso le loro esperienze a un ampio pubblico proveniente da diverse nazioni.
Keynote speech, conferenze, discussioni e tavole rotonde con un unico obiettivo: esplorare il potenziale dell’utilizzo dell’omeopatia nell’agricoltura e nell’ambiente e valorizzare il ruolo di supporto che può avere per raggiungere sistemi agricoli sostenibili e resilienti.
Sfide e successi dell’agro-omeopatia: le prospettive globali spiegate dai protagonisti
La prima giornata è stata inaugurata dai saluti introduttivi di Jean Pierre Jansen, presidente dell’ECH, che ha poi passato la parola a Fernanda Maria Coutinho de Andrade, ricercatrice e docente di Agronomia presso la Federal University of Viçosa in Brasile.
Con un’esperienza venticinquennale di studio e di ricerca in omeopatia applicata all’agricoltura, la Prof.ssa Andrade ha sottolineato come l’applicazione pratica dell’omeopatia nelle comunità rurali costituisca una metodologia e una soluzione efficace e a costi contenuti per curare le piante e gli animali, riducendo l’inquinamento dell’ambiente e degli alimenti destinati al consumo umano.
Un aspetto che ha suscitato molto interesse da parte del pubblico durante il keynote speech della Prof.ssa Andrade è stato il regolamento per le produzioni biologiche in Brasile, favorevole all’uso dell’omeopatia e della fitoterapia.
L’onore di aprire la seconda giornata di lavori è toccato a Pedro Boff, ricercatore presso l’Agricultural Research and Rural Extension Company of Santa Catarina State (Epagril) in Brasile, dove è responsabile dei progetti di ricerca nel Laboratory of Homeopathy and Plant Health. Come ha riportato la Dott.ssa Sara Faggin nell’articolo pubblicato da FIAMO, lo studioso ha voluto porre l’attenzione sull’importanza e sulla necessità di “costruire una materia medica per il mondo vegetale e animale”.
Dopo l’introduzione dello studioso brasiliano, è stato il momento dell’intervento di Giovanni Dinelli, professore ordinario all’Università di Bologna e Direttore del Master di I livello in Produzioni Biologiche. Il Prof. Dinelli ha affrontato la questione della revisione sistematica dei lavori scientifici nel campo dell’agro-omeopatia. Prendendo in considerazione due periodi temporali, dal 1969 al 2008 e dal 2009 al 2021, il numero di studi è diminuito (nel primo periodo erano 24, mentre nel secondo erano 44) ma l’affidabilità è migliorata[3].
Ma perché dedicare due finestre internazionali di ricerca e confronto all’agro-omeopatia?
Perché l’agro-omeopatia è un approccio sistemico sempre più adottato, così come ha dichiarato Echamp4, dagli agricoltori, soprattutto in Europa; non avendo effetti collaterali ecologici è, infatti, una potenziale alternativa per migliorare lo stato di salute di piante e animali.
Questa visione è confermata da due recenti studi che hanno messo in luce il potenziale dell’omeopatia per aumentare la produttività e la resistenza delle colture alimentari.
Il primo è stato effettuato in Brasile per valutare l’impatto dei preparati omeopatici Sulphur 30CH e Calcarea Carbonica 30CH sulle colture di peperoni dolci Capsicum, in serra o in campo. Dallo studio è emerso che lo zolfo migliora la crescita delle piante e la dimensione dei frutti, mentre la Calcarea Carbonica migliora la crescita delle piante. Il secondo studio, infine, ha rivelato come i trattamenti omeopatici possano influire positivamente sulle fasi di germinazione, la comparsa e la crescita della colza o navone, pianta dal fiore giallo brillante che viene coltivata per l’utilizzo dei semi ricchi di olio.
[1]https://homeopathyeurope.org/agro/
[2]https://echamp.eu/news-and-events/news/homeopathy-agriculture-and-the-environment-first-international-conference
[3] https://www.fiamo.it/pdf/Newsletter-n-10-dic-2023-L-Omeopatia-coltiva-prove-di-efficacia.pdf