Preservare il pianeta significa impegnarsi a migliorare la salute di tutti gli essere viventi. Instaurare questo circolo virtuoso richiede anche un ripensamento dei paradigmi della medicina attuale e, più globalmente, della scienza.

Affronta questo tema la dottoressa Hélène Renoux, medico generico, omeopata, presidente del Comitato Europeo per l’Omeopatia (ECH) e della Société savante d’homéopathie (SSH), in un suo articolo pubblicato sulla rivista francese dedicata all’omeopatia La Revue d’Homéopathie.

Pensare globalmente per agire concretamente: la scelta dell’omeopatia

La medicina si trova oggi ad affrontare importanti sfide: resistenza agli antibiotici, malattie croniche, cambiamenti climatici e problemi ambientali. Per non parlare della crisi del Covid-19 o delle conseguenze della crisi economica.

In quanto professionista della salute, la dottoressa Renoux richiama la nostra attenzione sulle opzioni che abbiamo a portata di mano in ambito salute e che potrebbero esercitare un impatto positivo sul nostro ecosistema sanitario e sull’ambiente. Tra queste soluzioni, il medico sottolinea i benefici della medicina complementare e più in particolare dell’omeopatia: “L’omeopatia è a un punto di svolta nella sua storia. In questa fase storica, ritengo rappresenti un’opportunità per il futuro sanitario del mondo”.

Riconosciuta da milioni di pazienti e operatori sanitari in molti paesi, l’omeopatia ha rivelato tutta la sua pertinenza nell’offerta di cure mediche. In Europa, quasi un terzo della popolazione fa ricorso a questa terapia.

La resistenza agli antibiotici: il tema delle nostre società iper-medicalizzate

Uno dei più importanti problemi di salute pubblica, oggi, è la resistenza agli antibiotici. Su scala globale, infatti, le resistenze microbiche sarebbero responsabili di 700.000 decessi l’anno.

Ma i danni causati dall’uso eccessivo di antibiotici non riguardano solo gli esseri umani. Il loro consumo ha anche un effetto sugli animali, che rischiano di trasmettere le loro malattie all’uomo se diventano resistenti agli antibiotici, e sull’ambiente a causa dei residui farmacologici che vi vengono introdotti.

In questo contesto, l’omeopatia rappresenta una soluzione complementare per mitigare, o addirittura ridurre, gli effetti indesiderati dell’uso eccessivo di antibiotici: gli operatori sanitari che prescrivono medicinali omeopatici ne hanno notato l’efficacia contro alcune infezioni (come l’otite media acuta e la diarrea nei bambini), consentendo di limitare l’uso di antibiotici e ridurre i tempi di guarigione.

L’omeopatia come terapia di supporto

I medicinali omeopatici, come trattamento in prima intenzione o come supporto, sono in grado di prevenire e alleviare una vasta gamma di patologie o malattie croniche: da ansia e depressione a disturbi reumatologici ed oncologici. Sempre più medici e pazienti oncologici si rivolgono infatti all’omeopatia come medicina complementare in grado di accompagnarli per ridurre gli effetti secondari delle terapie oncologiche. Nel 2018 in Francia, quasi il 30% dei malati di cancro ricorreva all’omeopatia come cura di supporto.

Grazie a un approccio su misura che prende in considerazione l’individuo nella sua interezza, l’omeopatia sta dimostrando la sua capacità di rispondere alle grandi sfide sanitarie. Anche l’OMS ha avallato questa constatazione, promuovendo l’uso dell’omeopatia e della medicina complementare.

“L’omeopatia è probabilmente il futuro della medicina, ed è nostro dovere farlo sapere, farlo capire, renderlo evidente”, conclude la dottoressa Hélène Renoux.

 

Traduzione da: https://www.monhomeomonchoix.fr/fr/actualites/lhomeopathie-est-probablement-lavenir-de-la-medecine-il-est-de-notre-devoir-de-le-faire-savoir/

 

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