Secondo la Dottoressa Ginevra Menghi, allergologa e immunologa clinica, esperta in omeopatia, l’omeopatia può rappresentare una valida scelta terapeutica nel trattamento della sintomatologia allergica, scopriamo meglio come.
Quali sono le allergie più comuni e come stanno evolvendo?
Sicuramente le pollinosi sono le allergie più frequenti nei mesi primaverili e sono in costante e graduale aumento. Si stima che in generale 1 italiano su 4 sia genericamente allergico e questa proporzione si sta rapidamente avvicinando a 1 italiano su 3. Con “genericamente allergico” si intende l’insieme di tutte le allergie, anche se le allergie respiratorie contribuiscono per la stragrande maggioranza alle patologie allergiche; quindi possiamo constatare che quasi 1 italiano su 4 soffre di allergie respiratorie. Le pollinosi sono tra le più diffuse e la loro diffusione dipende da un lato dall’inquinamento atmosferico e dall’altro dai periodi di fioritura di alcune erbacee che si sono notevolmente allungati. Per quanto riguarda la diffusione delle pollinosi, dobbiamo tenere presente che l’allergia alle graminacee è la più diffusa in Italia.
In questi mesi in cui non sta né piovendo né nevicando, in che situazione ci troviamo?
Siamo in una situazione assolutamente negativa, perché l’assenza di precipitazioni fa aumentare in maniera esponenziale il livello di agenti inquinanti nell’atmosfera che agiscono sull’infiammazione dell’albero respiratorio, anche non di tipo allergico, che però lo predispone alle allergie quando incontra il polline. I lunghi periodi di assenza di precipitazioni impattano negativamente anche sulla fioritura delle erbacee che con la siccità non riescono a fiorire, ma rimangono talmente fertili che alla prima piccola precipitazione, seguita da qualche raggio di sole, fioriscono subito. Inoltre, bisogna tenere presente che i soggetti allergici al polline possono soffrire di fenomeni pseudo-allergici dovuti all’aumento degli inquinanti atmosferici: per esempio, un asmatico con allergia alle graminacee può avere una reazione asmatica a causa dell’eccesso degli inquinanti.
E a questo punto è importante capire come l’omeopatia può essere un’alleata sia nella cura sia nella prevenzione
Premetto che io mi baso sempre su due variabili fondamentali per definire il tipo di cura da prescrivere: la prima è il quadro clinico del paziente; la seconda invece è la richiesta del paziente – spesso i pazienti sono in cura da anni con medicinali allopatici che hanno dato più effetti indesiderati che altro, e quindi mi chiedono di avere un parere
e una cura diversa, ove possibile. In ogni caso, il vantaggio dell’omeopatia è che ci permette una terapia sia preventiva che sintomatica dell’acuto. Direi che in generale, per quanto riguarda la terapia allergica, la strategia preventiva omeopatica è assolutamente vincente, sia in caso di paziente in terapia allopatica sia in omeopatica: questo perché l’organismo è già protetto nei confronti degli allergeni e quindi non andrà in fase acuta. Secondo la mia esperienza la fase preventiva omeopatica, rispetto a quello allopatica, prende in considerazione il paziente a 360°, riducendo di molto l’esplosione del quadro clinico nei mesi primaverili, quelli più problematici. Importante è sapere che la medicina omeopatica per la cura delle allergie è adatta a tutte le età: i rimedi più comuni sono adatti sia per i bambini sia per gli adulti, possono cambiare la posologia e alcuni principi, ma i principi sono spesso intercambiabili. Ovviamente questa “interdisciplinarietà” dipende anche dalla sintomatologia e dalla storia del paziente che ho di fronte.
Possiamo quindi dedurre che l’omeopatia è in grado di trattare anche altri tipi di allergie oltre alla pollinosi?
Assolutamente sì: nella mia esperienza l’uso dell’omeopatia non si ferma solo alla pollinosi. Spesso uso i rimedi naturali anche per allergeni perenni, acari della polvere, peli degli animali. Per esempio, tantissime volte mi capita di usare il rimedio singolo omeopatico come desensibilizzatore: per esempio, per gli allergici agli acari della polvere lavoro sul sistema immunitario per desensibilizzare il paziente verso l’agente allergico.