Come si può rafforzare il sistema immunitario in vista delle patologie invernali, come il raffreddore e l’influenza? Ci sono accorgimenti specifici?

La regola fondamentale per affrontare le patologie invernali è giocare d’anticipo. La prevenzione, infatti, deve iniziare prima del picco stagionale, che per le forme parainfluenzali e batteriche si registra nei mesi di ottobre e novembre, mentre per l’influenza vera e propria a partire da novembre o dicembre. Ogni forma di prevenzione dovrebbe iniziare già a settembre. Questo periodo coincide con il rientro a scuola per bambini e ragazzi e per gli adulti con il ritorno in ufficio, un momento in cui si intensifica la vita in comunità e in ambienti chiusi. Avviare la profilassi sin da settembre consente di ridurre significativamente il rischio di contrarre queste patologie. Qualora si presentassero, le forme tenderebbero a essere meno virulente e di durata più breve. La prevenzione, quindi, non solo aiuta a evitare l’insorgere di queste malattie, ma modifica positivamente l’evoluzione che seguono.

Quali sono le differenze tra le terapie convenzionali e l’omeopatia nella prevenzione e nella cura delle malattie invernali?

Le differenze tra la medicina convenzionale e quella integrativa nella prevenzione e cura delle patologie invernali sono molteplici, soprattutto in termini di approccio e tollerabilità. Le terapie tradizionali prevedono l’uso di prodotti come i lisati batterici per prevenire le principali infezioni respiratorie. Possono avere controindicazioni per alcune categorie, per esempio per le donne in gravidanza o per bambini più piccoli. Anche la vaccinazione antinfluenzale, pur essendo efficace e sicura per molti, copre esclusivamente il virus dell’influenza e non le numerose forme parainfluenzali, che rappresentano la maggior parte delle infezioni respiratorie durante l’inverno.

L’omeopatia, invece, si distingue per un approccio personalizzato e per l’utilizzo di farmaci sicuri e ben tollerati dalla maggior parte dei pazienti, privi di effetti collaterali rilevanti, possono essere somministrati anche in combinazione con fitoterapici naturali utili a rafforzare le difese immunitarie. Un vantaggio fondamentale dell’omeopatia è la possibilità di adattare i trattamenti alle caratteristiche specifiche del paziente.

Ci sono medicinali omeopatici utili per la prevenzione delle forme influenzali e parainfluenzali. Altri agiscono efficacemente su raffreddori e congestioni nasali. È il caso, per esempio, di medicinali quali Alium cepa, Aconitum napellus, ma anche Nux vomica, che saranno consigliati dal medico a seconda della sintomatologia presentata dal paziente.

Un altro punto di forza della medicina complementare è che consente di mantenere una continuità terapeutica: molti farmaci possono essere usati sia in prevenzione sia durante la fase acuta, semplicemente modificandone dosi e frequenza.

Spesso si sente parlare dell’importanza di un approccio integrato alla salute. In che modo l’omeopatia può affiancarsi alle terapie convenzionali per supportare il sistema immunitario? 

Un approccio integrato alla salute è spesso la soluzione migliore, soprattutto per affrontare le patologie invernali come l’influenza e le forme parainfluenzali. Ogni paziente ha esigenze diverse: ci sono quelli che preferiscono una terapia esclusivamente omeopatica, altri che optano per una convenzionale, ma nella maggior parte dei casi l’associazione tra le due discipline si rivela estremamente efficace. L’omeopatia e la medicina convenzionale non presentano conflitti o controindicazioni quando usate insieme. Per esempio, i farmaci omeopatici possono essere associati a lisati batterici, che stimolano una risposta immunitaria attiva e stabile durante l’inverno, rendendo il corpo pronto a difendersi dalle infezioni. Oltre alla vaccinazione antinfluenzale e ai lisati batterici, l’aggiunta di integratori vitaminici come vitamina C e vitamina D3 ha dimostrato benefici per il sistema immunitario.

L’omeopatia può essere utile anche per i bambini e gli anziani, categorie più fragili durante l’inverno?

Sì, assolutamente, l’omeopatia è particolarmente utile per le categorie più fragili come bambini e anziani, soprattutto nel contesto della prevenzione invernale. Non solo ma anche persone che lavorano in ambienti affollati, come insegnanti o commessi, possono beneficiare di una profilassi più mirata.

Nei bambini, l’omeopatia rappresenta una scelta molto apprezzata dai genitori, che spesso preferiscono un approccio naturale per evitare il ricorso frequente agli antibiotici o agli antinfiammatori. Ai medicinali omeopatici è possibile associare farmaci con azione drenante sul sistema linfatico che aiutano a migliorare la capacità di risposta immunitaria e risposte specifiche per ridurre la produzione di muco, spesso abbondante nelle malattie infantili.

Per gli anziani, invece, l’approccio è leggermente diverso. A causa di una minore risposta del sistema immunitario rispetto all’organismo di un bambino e di una maggiore probabilità di intossicazione cronica degli organi emuntori (sistema linfatico, respiratorio, cutaneo e gastrointestinale), è necessario un drenaggio più profondo prima di avviare la profilassi. Gli anziani tendono a contrarre malattie come l’influenza vera e propria piuttosto che le forme parainfluenzali e i farmaci omeopatici trovano ampia applicazione, soprattutto per chi non può o non vuole sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale.

Come si sono evolute le malattie stagionali dopo il COVID-19 e quale ruolo gioca l’omeopatia nel contesto attuale?

Dopo il COVID-19, è stato osservato un vero e proprio “riavvio” del sistema immunitario collettivo, una sorta di palestra immunologica nella quale nessuno è stato escluso. In particolare, si è registrata un’esplosione di malattie virali influenzali e parainfluenzali, con ondate di influenza particolarmente aggressive e prolungate. Questo fenomeno potrebbe essere legato sia al cambiamento climatico sia alle condizioni sociali post-pandemiche. Infatti, un tema cruciale è il clima: gli ultimi inverni sono stati eccezionalmente miti, con temperature insolitamente alte che hanno favorito la diffusione di batteri e virus. Paradossalmente, il freddo intenso riduce la diffusione di molti microrganismi, cosa che non è avvenuta negli ultimi due anni.

Un altro problema significativo riguarda l’antibiotico-resistenza, un fenomeno per il quale l’omeopatia può giocare un ruolo fondamentale, offrendo un’alternativa terapeutica. I genitori sempre più spesso cercano soluzioni preventive non invasive per i loro bambini, volendo evitare di ricorrere a farmaci convenzionali. Dobbiamo ricordare che le terapie omeopatiche sono prescritte e seguite da un medico qualificato: il fai-da-te, sia per l’omeopatia che per gli antibiotici, porta agli stessi rischi di inefficacia.