Come prepararsi al cambio di stagione e come gestire i sintomi legati all’astenia primaverile?
Per affrontare adeguatamente il cambio di stagione può essere utile seguire una strategia terapeutica. Il primo passo è una corretta valutazione dell’assetto immunitario del paziente, identificando le cause organiche che provocano l’astenia, per escluderle: si considerano condizioni preesistenti, come la mancanza di ferro e l’ipotensione o patologie virali, come influenza e mononucleosi. Soggetti anemici, con pressione bassa o che hanno avuto molteplici episodi febbrili e di tosse durante l’inverno, soffriranno particolarmente durante il passaggio alla primavera.
Una volta escluse queste possibili ragioni, va considerato l’adeguato stile di vita da assumere, rallentando i ritmi quotidiani, concedendo il sufficiente riposo all’organismo e regolando l’alimentazione. La primavera è il periodo in cui viene richiesta maggiore energia psicofisica e il corpo chiede riposo fisico e mentale, questo vale sia per i bambini e gli adolescenti sia per gli adulti. Va assecondato.
Ci sono differenze tra la manifestazione negli adulti e nei pazienti più piccoli?
Certamente. Ciò che accumuna tutte le età, è una stanchezza fisica. Ma nel bambino si nota una condizione di irrequietezza e irritabilità e un’esauribilità più veloce, mentre nell’adulto si manifesta una maggiore difficoltà di concentrazione, soprattutto di applicazione al lavoro. È ciò che sta accadendo in questo periodo, nei mesi che precedono la pausa estiva.
Una delle prime indicazioni da dare ai genitori è non stressare troppo i bambini con molteplici impegni infrasettimanali e durante il weekend, concedendo maggiori tempi di recupero rispetto alla quotidianità. In questo modo il bambino recupera energia, che in primo luogo sono fisiche e poi psichiche, il contrario di ciò che succede nell’adulto che per compensare il deficit fisico ha bisogno di rilassare la mente.
La medicina omeopatica può costituire un valido supporto, grazie alla sua funzionalità preventiva. Quali strumenti offre e in quale momento è bene iniziare a lavorare in prevenzione?
I soggetti che sono più predisposti a soffrire il cambio di stagione possono seguire qualche raccomandazione. Prima di tutto possono tenere il passaggio dall’ora solare a quella legale, a fine marzo, come momento ideale per iniziare a supportare maggiormente le esigenze energetiche dell’organismo.
L’omeopatia, che come mi piace definirla è una terapia sartoriale, consente di individuare una terapia su misura in base al soggetto e all’esigenze, offrendo soluzioni per rispondere a una maggiore richiesta energetica. Per esempio, il fosforo – che è l’elemento minerale fondamentale per il metabolismo del cervello – può essere integrato con il fosfato di potassio o di calcio, come possibilità di intervento omeopatico di quelli che sono i deficit causati dal periodo, come l’affaticamento mentale e le difficoltà di concentrazione.
Un altro organo che necessita di maggiore aiuto è il fegato, che funge da filtro del nostro corpo. L’omeopatia viene in aiuto con medicinali a base di tarassaco e di fumaria che “lo puliscono”.
Un’altra caratteristica positiva dell’omeopatia è l’alto livello di adesione terapeutica che si ottiene dai bambini: intorno ai 5-6 anni partecipano personalmente all’assunzione della cura, sono responsabili e precisi per quanto riguarda la posologia. Inoltre, un piccolo paziente che viene trattato con l’omeopatia, nel momento in cui avesse necessità di prendere un medicinale chimico come un antibiotico, un broncodilatatore o un cortisonico risponderebbe con una velocità straordinaria.