Dottoressa Chiarantano innanzitutto può spiegarci com’è composta la nostra pelle?

La nostra cute è formata da due strati sovrapposti, il derma e l’epidermide. Il secondo è lo strato più superficiale, definito epitelio pavimentoso pluristratificato; appare come un muro compatto composto dai cheratinociti, le cellule che costituiscono la nostra pelle; il loro continuo rinnovamento lo chiamiamo “turnover cellulare epidermico”, infatti a ogni ciclo lunare, quindi ogni 28 giorni circa, la nostra pelle si rinnova.

Come possiamo salvaguardarla e proteggerla?

Il primo passo per salvaguardare l’integrità della nostra pelle è proprio quello di porre attenzione all’integrità del film idrolipidico, ovvero il velo protettivo che ricopre tutto il nostro corpo e svolge funzioni emollienti e difensive della pelle verso il mondo esterno. In secondo luogo, sarebbe bene eliminare o per lo meno ridurre tutti i fattori esterni che possono alterare il Ph cutaneo, come per esempio i saponi troppo sgrassanti e tutti i fattori che provocano stress alla nostra pelle e non le permettono di proteggere il nostro organismo. Il necessario utilizzo delle mascherine e dei gel disinfettanti per la mani hanno costituito un altro fattore irritante per la nostra pelle: infatti essa ha proprio un ruolo protettivo, basti pensare alla capacità che ha di proteggerci dai raggi solari e dagli agenti chimici e biologici; la melanina prodotta dai melanociti e trasferita nei cheratinociti è in grado di assorbire tutte le lunghezze d’onda delle radiazioni solari per poi disperderle come calore e utilizzare l’energia così prodotta per i processi ossidativi.

C’è un modo per capire quando la pelle è solamente irritata oppure particolarmente sensibile?

Ci sono persone che sono più predisposte a dermatiti irritative e che quindi sono definiti “soggetti sensibili”. Questi pazienti reagiscono ai fattori ambientali, anche banali, più facilmente rispetto agli altri e necessitano di trattamenti corretti ma semplici per riportare la situazione alla normalità ed alleviare rapidamente i sintomi. Vi sono poi patologie cutanee come la dermatite atopica o la psoriasi che determinano situazioni di maggiore fragilità e che necessitano di trattamenti più specifici e completi. Sicuramente in questo caso, le persone saranno più predisposte a irritazioni della pelle continue, dovute a fattori diversi e differenti tra loro.

In che modo l’omeopatia può aiutare a alleviare le patologie che colpiscono la nostra pelle?

Come detto bisogna sempre distinguere tra semplice irritazione e patologia: in caso di irritazione l’omeopatia può essere un supporto al sintomo, e può intervenire per alleviare i fastidi dovuti all’irritazione in corso, mentre l’allontanamento dei fattori irritanti diventa la vera terapia. I medicinali omeopatici possono essere utilizzati in corso di patologia.  Nei pazienti affetti da psoriasi, dermatiti atopiche, orticaria o altre patologie della pelle, l’omeopatia si presta moltissimo. Non solo: il trattamento omeopatico può trattare sia situazioni per le quali in fondo non c’è una terapia, sia come integrazione con altre terapie, sia come un’unica terapia. Per esempio, per curare la psoriasi l’omeopatia offre tantissime terapie di supporto.

Lei è sia un medico tradizionale che un’omeopata esperta: nel suo quotidiano le capita spesso di prescrivere medicina integrata? È una prassi anche per quanto riguarda la dermatologia?

Sono un medico omeopata da 22 anni e devo dire che nella mia carriera medica mi è capitato e mi capita tutt’ora di usare e prescrivere la medicina integrata. Per quanto riguarda la mia esperienza clinica però valuto caso per caso e una volta fatta la diagnosi propongo i diversi metodi: l’omeopatia come un’unica terapia quando ritengo che possa avere una buona risposta, mentre se ritengo che la situazione clinica del mio paziente necessiti l’utilizzo del farmaco ricorro alla medicina convenzionale, integrando con la terapia omeopatica.

Medico chirurgo, ma anche docente: ci racconta la sua esperienza presso la CEDH?

La scuola del CEDH, Centro per l’Insegnamento e lo Sviluppo dell’Omeopatia, è presente in 28 paesi nel mondo e in Italia opera da sei anni. La scuola offre percorsi formativi sia per chi desidera approcciarsi per la prima volta allo studio della medicina omeopatica sia per i medici già esperti, che desiderano perfezionare alcune specializzazioni. La scuola presenta un metodo semplice ed applicabile sin dall’inizio dello studio, guidando i discenti in un percorso formativo completo. Di recente inoltre è stato sviluppato un sito dedicato alla comunicazione continua tra discenti e docenti, permettendo quindi di restare in contatto con i propri docenti sempre, per poter continuare ad avere un supporto anche una volta concluso il percorso formativo.