25 anni di ricerca di base sulle dinamizzazioni omeopatiche. È questo il cuore della ricerca scientifica in omeopatia del professor Stephan Baumgartner, fisico e ricercatore presso l’Istituto di Medicina Complementare e Integrata dell’Università di Berna in Svizzera e presso l’Università di Witten/Herdecke in Germania. Ripercorriamo le tappe più significative dei suoi studi.

Ricerca scientifica in omeopatia: la curiosità del professor Baumgartner

Il percorso del professor Baumgartner inizia grazie a pura curiosità scientifica: l’omeopatia funziona davvero o si tratta semplicemente dei benefici dell’effetto placebo? Questa è la domanda che 25 anni fa spinge il ricercatore ad avvicinarsi a questo ambito. La ricerca comincia all’Università di Berna, in Svizzera, dove poi continua la sua carriera fino a diventare il responsabile del dipartimento dell’omeopatia dell’Istituto di Medicina Complementare e Integrata. Oggi, oltre al suo lavoro di ricerca in Svizzera, Baumgartner insegna presso la facoltà di medicina dell’Università di Witten/Herdecke. Durante la sua carriera ha pubblicato oltre 50 articoli in riviste scientifiche peer rewiewed.

Ricerca scientifica in omeopatia: la ricerca sulle lenticchie d’acqua e l’effetto placebo

Alcuni dei lavori del professor Baumgartner sono di importanza centrale in ambito di ricerca in omeopatia. Molto importante è la ricerca da lui condotta sui modelli vegetali, nello specifico sulle lenticchie d’acqua (Lemna Gibba).[1] L’obiettivo era quello di indagare la differenza tra l’omeopatia e l’effetto placebo. Dopo aver stressato le lenticchie d’acqua con una dose di arsenico, una parte è stata trattata con una diluizione di Arsenicum Album mentre l’altra con semplice acqua. La ricerca ha avuto risultati positivi, dimostrando che l’omeopatia è in grado di migliorare significativamente la crescita delle piantine intossicate.

Al momento il suo lavoro è concentrato su diversi sistemi di modelli preclinici. Il professor Baumgartner dice esplicitamente che, dopo 25 anni di ricerca, può affermare di aver osservato molte evidenze empiriche a favore degli effetti specifici dei medicinali omeopatici, effetti che provano la differenza tra questi ultimi e il placebo. La ricerca, quindi, continua e si concentra sulla continua ripetizione degli esperimenti da lui condotti negli ultimi anni, ripetizione in laboratori diversi e con collaboratori differenti.

Ricerca scientifica in omeopatia: il futuro

Già agli inizi della sua carriera da ricercatore, Baumgartner era consapevole dell’importanza della ricerca scientifica in omeopatia. “Se viene provato che l’omeopatia ha un effetto diverso dal placebo, la scienza potrà imparare qualcosa di veramente importante”. Il lavoro di ricerca del professore continua e l’ambizioso obiettivo è quello di raggiungere la comprensione del meccanismo di azione dell’omeopatia.

Il professore conclude ricordando che l’omeopatia è una parte della medicina e che può certamente contribuire a diversi problemi di salute della popolazione.

L’Homeopathy Research Institute (HRI)

La promozione della ricerca scientifica di alta qualità in omeopatia è l’obiettivo dell’Homeopathy Research Institute (HRI), ente internazionale indipendente fondato al fine di monitorare ed indirizzare il progresso in questo ambito. Nello specifico l’HRI revisiona gli studi più rilevanti condotti da università e istituti di ricerca, selezionando e promuovendo quelli che rispettano approcci metodologici di alta qualità e che impiegano le più avanzate tecniche di laboratorio.

La quinta edizione della conferenza internazionale sulla ricerca scientifica in omeopatia, organizzata dall’Homeopathy Research Institute (HRI) a Londra ha visto la partecipazione di scienziati provenienti da tutto il mondo. 61 ricercatori provenienti da 15 paesi hanno presentato i loro ultimi lavori di ricerca in tutti gli ambiti: da quello clinico alla ricerca fondamentale.

[1] A. Ücker, S. Baumgartner, D. Martin, T. Jäger, Critical Evaluation of Specific Efficacy of Preparations Produced According to European Pharmacopeia Monograph 2371, in Biomedicines, 2022.