Dolore acuto e cronico: la percezione soggettiva

Il dolore è una delle principali cause di consulto medico e assume forme diverse, dall’acuto al cronico, fino al dolore psicosomatico. La dottoressa Giovanna Giorgetti sottolinea come sia impossibile ridurlo a un’unica dimensione: “Il dolore è un sintomo comune di moltissime malattie. Ogni paziente lo vive come un’esperienza personale e soggettiva”.

Esistono, infatti, scale cliniche per misurare la soglia del dolore, ma, come aggiunge la dottoressa: “Tante volte il dolore ha anche una grande componente psicosomatica. La percezione soggettiva del dolore dipende non solo dall’intensità, ma anche dalla predisposizione e dalla storia personale di ciascuno”.

La medicina integrativa si inserisce in questa prospettiva, offrendo trattamenti che combinano efficacia clinica e rispetto della dimensione individuale del paziente.

Arnica montana: un supporto naturale per sportivi e mamme

L’Arnica montana è da secoli considerata la pianta per eccellenza nel trattare traumi e dolori muscolari: “L’Arnica montana è il rimedio più prescritto al mondo, efficace e storicamente conosciuto in risposta a tutte le forme di dolore traumatico”.

Secondo la dottoressa Giorgetti, negli sportivi trova applicazione soprattutto nel post-attività: “Nella mia pratica quotidiana, la consiglio per il recupero dall’affaticamento muscolare, nelle distorsioni, nelle infiammazioni tendinee (come il gomito del tennista), per ematomi e traumi”.

L’Arnica montana omeopatica si rivela utile anche durante la gravidanza e dopo il parto: “In preparazione al parto è molto indicata, perché facilita il travaglio. Nel post-partum favorisce il recupero generale e previene complicazioni”.  Inoltre, in aggiunta: “Ho visto buoni risultati nell’alleviare i dolori localizzati alla cervice uterina dovuti alla pressione sugli organi materni e nel ridurre i fastidi dei movimenti fetali notturni, che spesso causano insonnia alla futura mamma”.

CBD topico: un alleato innovativo contro il dolore muscoloscheletrico

La medicina integrativa offre alleati per affrontare il dolore come il CBD (cannabidiolo) a uso topico. La dottoressa Giorgetti racconta di averlo introdotto da poco nella sua pratica clinica, con risultati incoraggianti: “Ho iniziato a utilizzare i prodotti topici a base di CBD, come roll e gel, riscontrando la loro efficacia per ridurre tensioni locali, migliorare la flessibilità e dare sollievo articolare”.

L’azione benefica e curativa osservata riguarda soprattutto dolori caratterizzati da rigidità muscolare e infiammazioni locali. Secondo la sua esperienza, il CBD topico può essere indicato in diverse situazioni:

  • dolore cronico muscolo scheletrico
  • cervicalgia e rigidità da stress
  • dolore neuropatico, come la disfunzione temporo-mandibolare
  • patologie croniche, come la fibromialgia e l’osteoartrite
  • disturbi diffusi, come le slogature e i dolori articolari.

Il miglioramento che ho osservato è soprattutto nella riduzione della tensione e nell’aumento del comfort articolare. Lo sto consigliando sempre di più, anche in condizioni complesse come la fibromialgia”.

Per quanto riguarda la durata della terapia, non esiste una regola standard, l’approccio resta personalizzato: “Di solito consiglio un ciclo di dieci giorni, poi chiedo al paziente di riferirmi i risultati, per valutare insieme come proseguire. La terapia viene sempre adattata alla risposta individuale”.

In conclusione, la gestione del dolore non può prescindere dalla componente soggettiva. La testimonianza della dottoressa Giorgetti dimostra che la medicina integrativa, attraverso soluzioni a base di Arnica montana o CBD a uso topico, può offrire risposte efficaci, sicure e rispettose delle esigenze individuali: “Confrontarsi con i pazienti e adattare le terapie alla loro risposta è sempre utile: così costruiamo percorsi di cura davvero personalizzati”.