Uno studio, condotto sul legame tra omeopatia e ansia, dimostra come il medicinale omeopatico Gelsemium sempervirens agisca sulla reattività emotiva, con un effetto simil-ansiolitico anche ad alte diluizioni

Le emozioni sono meccanismi nervosi complessi, strettamente correlati a stati soggettivi o a situazioni oggettive. Se una reazione emotiva risulta inappropriata – perché troppo intensa, duratura oppure al contrario assente – limitata nel tempo, siamo di fronte a un disturbo emotivo. L’ansia, ad esempio, ne è una chiara manifestazione. Nelle forme lievi e moderate, l’omeopatia può offrire una valida opportunità terapeutica.

Lo studio che mostra i benefici dell’omeopatia in stati di ansia

Un team di ricercatori, guidato dal professor Paolo Bellavite, dell’Università di Verona, ha preso in esame la correlazione tra omeopatia e ansia e ha dimostrato l’azione del Gelsemium sempervirens sulla reattività emotiva. I risultati di questo studio, effettuato su animali da laboratorio, sono stati pubblicati sulla rivista peer review Psychopharmacology[1].

I ricercatori hanno valutato gli effetti delle diluizioni centesimali – 4CH, 5CH, 7CH, 9CH e 30CH – messe a confronto con un farmaco ansiolitico, il buspirone. Tutti i trattamenti sono stati somministrati, per la durata di nove giorni, su animali da laboratorio geneticamente ansiosi e gli effetti comportamentali sono stati valutati con due test: uno per stimare l’attività locomotoria, l’ansia e la curiosità di esplorare, il cosiddetto open-field (OF), e l’altro per valutare la risposta all’ansia, noto come light dark test (LD).

Per quanto riguarda il test OF, la maggior parte delle diluizioni studiate non ha alterato la capacità motoria dagli animali, indicando che il medicinale omeopatico non causa effetti sedanti. Al contrario, il buspirone ha indotto una leggera, ma statisticamente significativa, diminuzione a livello della locomozione.

Nel test LD, invece, il Gelsemium sempervirens ha aumentato dell’1% il tempo passato dagli animali nella stanza illuminata. Questo viene utilizzato come indicatore dell’attività ansiolitica del trattamento, dal momento che generalmente gli animali preferiscono la camera al buio. In particolare, si è registrato un effetto statisticamente significativo – con effetti paragonabili a quelli del buspirone – con le diluizioni 5CH, 9CH e 30CH. Infine, con il trattamento omeopatico è aumentato il numero di passaggi tra gli spazi illuminati e quelli bui.

Questo studio, che ha dimostrato su modelli animali un effetto pari a quello dei farmaci convenzionali ma con minori effetti collaterali, apre alla riflessione di come i medicinali omeopatici potrebbero rappresentare, anche nell’uomo, una preziosa risorsa terapeutica nel trattamento dei disturbi ansia-correlati.

[1] P. Bellavite, P. Magnani, A. conforti, E. Zanolin, M. Marzotto, Dose-effect study of Gelsemium sempervirens in high dilutions on anxiety-related responses in mice, in Psychopharmacology, 2010.