L’Arnica montana – pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, utilizzata per ottenere prodotti a uso medicinale – sta recentemente guadagnando ulteriore attenzione grazie a nuovi studi che dimostrano l’efficacia della tintura madre e delle diluizioni omeopatiche di Arnica montana su meccanismi biologici cellulari, per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e di guarigione delle ferite.
Uno studio, condotto nel 2022 e pubblicato sulla rivista Dose Response[1], ha evidenziato come l’Arnica montana può ridurre lo stress ossidativo nelle cellule immunitarie.
Una digressione breve ma utile: il termine stress ossidativo è legato in un indissolubile connubio ai radicali liberi, che rientrano tra le cause che danneggiano e favoriscono l’invecchiamento cellulare. Gli antiossidanti modulano l’infiammazione generata dai radicali liberi, evitando che diventi eccessiva e dannosa. Tornando allo studio, si è concentrato sulla tintura madre e le diluizioni omeopatiche di Arnica montana (1 CH, 3 CH, 5 CH, 7 CH, 9 CH e 30 CH), dimostrando che riducono lo stress ossidativo nelle cellule immunitarie sottoposte a infiammazione in un modello cellulare murino (p<0,01). L’efficacia dell’Arnica in questo contesto offre una nuova risorsa per combattere l’infiammazione cronica e preservare la funzionalità cellulare.
La seconda ricerca è stata pubblicata nel 2023 sul Journal of Ethnopharmacology[2] e ha valutato due aspetti: l’efficacia dell’Arnica montana in tintura madre e in diluizioni omeopatiche su cinque modelli cellulari differenti (umani e murini) e la migrazione cellulare in vitro.
In prima istanza, sono stati valutati sei marcatori di infiammazione[3] e i risultati hanno mostrato una riduzione significativa di quest’ultimi, sia in cellule immunitarie che endoteliali, pre-trattate[4] o post-trattate con Arnica (p<0,05). In secondo luogo, è stato osservato come l’Arnica montana riesca a impattare favorevolmente sulla capacità fisiologica delle cellule di spostarsi in altri tessuti, favorendo così la guarigione delle ferite. In particolare, la soluzione omeopatica 9 CH ha agito su un modello in vitro (p<0,05).
In conclusione è ormai evidente come le proprietà curative – antiossidanti, antinfiammatorie e di riparazione dei tessuti – dell’Arnica montana siano interconnesse contribuendo complessivamente alla salute delle persone. Le evidenze scientifiche emerse da queste – e dalle precedenti – indagini dovranno essere confermate da studi clinici sull’uomo.
[1] A. Paumier, J. Verre, S. Tribolo, et al. Anti-oxidant Effect of High Dilutions of Arnica montana, Arsenicum Album, and Lachesis Mutus in Microglial Cells in Vitro. Dose Response. 2022 Jun 29;20(2):15593258221103698.
[2] J. Verre, M. Boisson, A. Paumier, S. Tribolo, N. Boujedaini. Anti-inflammatory effects of Arnica montana (mother tincture and homeopathic dilutions) in various cell models. J. Ethnopharmacol. 2023 Aug 18:117064.
[3] Markers: IL-6; TNFα; MCP-1; ICAM-1; ROS and COX2.
[4] Inflammation with LPS + IFN-gamma or LPS or TNF-alpha.