Una review coordinata da Tommaso Iannitti, dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, e pubblicata sull’American Journal of Therapeutics[1], ha indagato l’uso terapeutico di Arnica montana nel post-operatorio, concentrandosi anche sui meccanismi di azione acquisiti grazie alla ricerca scientifica, sviluppata su modelli animali e su studi in vitro.

Lo studio: le possibilità di utilizzo di Arnica montana nel post-operatorio

Si tratta di una revisione sistematica di tipo narrativo, senza meta-analisi, in cui è stata ricercata tutta la letteratura attualmente disponibile sull’utilizzo dell’Arnica montana, sia in dosi omeopatiche sia in formulazione ad uso topico. L’Arnica montana nel post-operatorio è più efficace del placebo, se utilizzata per il trattamento di diverse condizioni, tra cui dolore, edema ed ecchimosi. Tuttavia, i suoi dosaggi e le preparazioni utilizzate hanno prodotto differenze sostanziali nell’esito clinico. Evidenze cumulative suggeriscono che l’Arnica montana nel post-operatorio possa rappresentare una valida alternativa ai farmaci antinfiammatori non steroidei, almeno nel trattamento di alcune condizioni specifiche.

Nella revisione è stato analizzato in primis il meccanismo d’azione di Arnica montana e, dalla numerosa letteratura scientifica in merito, è evidente che i sesquiterpeni lattonici, in particolare l’elelanina e la diidroelelalina siano le molecole responsabile dell’effetto biologico sul dolore, sull’infiammazione e sulle ecchimosi.

L’effetto dell’Arnica montana ad uso topico si esercita, in particolare, a livello dei muscoli e delle articolazioni – riducendo gonfiore e dolore associato a disturbi reumatici – e di capillari e vene, riducendo ematoma ed ecchimosi e proteggendo i vasi sanguigni. L’Arnica potrebbe dunque essere un’alternativa all’ibuprofene per l’elevata concentrazione di sesquiterpeni e in particolare di elenalina, sostanza attiva con effetto antiinfiammatorio. La quantità variabilità di sesquiterpeni contenuta nelle diverse parti della pianta, infine, potrebbe influenzare l’efficacia della preparazione di arnica. Per garantire, dunque, l’efficacia dei medicinali a base di Arnica montana è necessario ottenere un fitocomplesso con livelli ottimali di sostanze attive.

[1] T. Iannitti, J. C. Morales-Medina, P. Bellavite, V. Rottigni, B. Palmieri, Effectiveness and Safety of Arnica montana in Post-Surgical Setting, Pain and Inflammation, in American Journal of Therapeutics, 2016.