I pazienti con dolore muscolo-scheletrico (MSD) cronico sarebbero più propensi a farsi visitare da medici che prescrivono medicinali non convenzionali1. Inoltre, a coloro che soffrono di questi disturbi in maniera cronica sarebbero prescritti meno analgesici e antinfiammatori non steroidei (FANS) rispetto a chi soffre di dolore acuto2. Sono i risultati dello studio farmaco-epidemiologico EPI3, condotto in Francia dalla società LASER a cui sono seguite diverse pubblicazioni. Tra gli autori Michel Rossignol del Dipartimento di Epidemiologia, Biostatistica e Medicina del lavoro della McGill University, in Canada.
L’indagine ha coinvolto 825 medici di famiglia per un totale di 1.756 pazienti con dolore muscolo-scheletrico, di cui il 38,5% soffriva di disturbi spinali e il 61,5% di dolore non-spinale. I medici dovevano registrare diagnosi e prescrizioni, mentre i pazienti dovevano fornire informazioni socio-demografiche e compilare il questionario validato Short Form 12 sulla qualità di vita. La cronicità del dolore veniva definita se l’episodio durava da più di 12 settimane.
Rossignol et al. hanno così evidenziato che un numero maggiore di pazienti con MSD cronico si è rivolto a medici di famiglia che prescrivono medicinali omeopatici1. In particolare, per i MSD cronici all’inclusione, la percentuale di pazienti non migliorati era del 31,6% per i pazienti visitati dal medico omeopata, del 42% per quelli che si recavano dal medico con pratica mista, cioè con un approccio sia di medicina convenzionale che complementare, e del 32,1% per i pazienti che si recavano dai medici con una pratica convenzionale, senza alcuna differenza statisticamente significativa. Tale dato evidenzia un decorso clinico del MSD paragonabile per i 3 gruppi in esame.
Una sotto-analisi della coorte iniziale EPI3, che ha preso in considerazione solo la fascia di età con più di 70 anni con MSD cronico, è stata quindi pubblicata su Clinical Epidemiology. In questo caso, dai dati raccolti sui 146 pazienti affetti da dolore cronico sarebbe emerso che coloro che si rivolgono a medici che usano prevalentemente nella loro pratica clinica farmaci convenzionali o misti, cioè con un approccio sia di medicina convenzionale che complementare avrebbero avuto, rispettivamente, una probabilità di 3,7 volte e di 2,5 volte maggiore di assumere FANS rispetto ai pazienti che si recavano dal medico omeopata. L’uso degli analgesici, invece, non sarebbe stato differente tra i tre gruppi.
Dai risultati agli autori concludono che “consultare un omeopata per la gestione del MSD cronico non sembra rappresentare una perdita di opportunità terapeutica e porterebbe a ridurre, piuttosto, il ricorso ai FANS”.
Bibliografia
1. Rossignol M. et al., Who seeks primary care for musculoskeletal disorders (MSDs) with physicians prescribing homeopathic and other complementary medicine? Results form the EPI3-LASER survey in France. BMC Musculoskelet Disord (2011)
2. Rossignol M. et al., Benchmarking clinical Management of spinal and non-spinal disorders using quality of life: results from the EPI3-LASER survey in primary care. Eur Spine J (2011)
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