Una delle critiche che viene spesso mossa nei confronti dell’omeopatia è che si tratti solo di effetto placebo: i farmaci omeopatici sono caratterizzati da diluizioni del principio attivo talmente elevate che ogni beneficio avvertito dai pazienti sarebbe da riferirsi esclusivamente all’effetto placebo.
Se è indubbio che ogni trattamento medico può presentare un certo grado di effetto placebo, e in questo senso l’omeopatia non è diversa dalla medicina convenzionale, la teoria che gli effetti di questa terapia siano solo ed esclusivamente una risposta al placebo viene smentita da studi scientifici, svolti tra gli altri anche sulle piante.
Lo studio: omeopatia oltre l’effetto placebo
Uno studio condotto sulla lenticchia di acqua dolce[1] ha indagato l’effetto dei medicinali omeopatici sulle piante “stressate”, in quanto leggermente avvelenate, dall’arsenico.
La lenticchia di acqua dolce è una pianta galleggiante che cresce comunemente nei laghi e negli stagni, utilizzata nelle ricerche di laboratorio convenzionali perché reagisce anche alle più piccole impurità, è perfetta per studiare gli effetti dei medicinali omeopatici.
Sulla base di esperimenti pregressi, si è ipotizzato che l’effetto dei medicinali omeopatici sia maggiore sulle lenticchie d’acqua stressate rispetto alle piante sane e, inoltre, è stato dimostrato che l’arsenico è particolarmente indicato per questi esperimenti, in quanto lo stress che causa nelle piante dà origine a problemi di crescita e alterazioni morfologiche, entrambi elementi facilmente misurabili.
Si è quindi proceduto a stressare con l’arsenico la Lemna gibba L., nota comunemente con il nome di lenticchia d’acqua spugnosa. La concentrazione di arsenico è stata scelta in modo da inibire in modo significativo la crescita delle piante, senza però comprometterne le capacità di recupero.
Le piante sono state quindi suddivise in due gruppi: uno trattato con arsenico preparato omeopaticamente (detto Arsenicum album), l’altro, con il ruolo di gruppo di controllo, trattato solo con acqua. Osservando e confrontando la crescita delle piante nei diversi gruppi, è stato possibile dimostrare che l’arsenico preparato omeopaticamente aveva portato a un aumento significativo della crescita della lenticchia d’acqua; in altre parole, ne aveva migliorato lo stato di salute.
I risultati scientifici
Il lieve avvelenamento delle lenticchie d’acqua con l’arsenico ha prodotto, rispetto alle piante non trattate, una riduzione del tasso di crescita relativo (del 2% con 158 mg/l di arsenico e del 10% con 250 mg/l). Le lenticchie d’acqua stressate con l’arsenico mostravano inoltre alterazioni morfologiche chiaramente riconoscibili.
Le piante sono state quindi suddivise in gruppi e trattate con arsenico a diverse potenze o con acqua.
Lo studio ha rilevato che le piante esposte a una maggiore concentrazione di arsenico rispondevano in modo più significativo al trattamento omeopatico, rispetto a quelle meno danneggiate. Questo si traduceva, rispetto al gruppo di controllo. in un significativo miglioramento del tasso di crescita rilevabile 3-9 giorni dopo la somministrazione dell’arsenico omeopatico.
Oltre l’effetto placebo
Questo studio dimostra l’azione biologica delle soluzioni omeopatiche sugli organismi viventi: la lenticchia d’acqua stressata con arsenico risponde al trattamento con arsenico preparato omeopaticamente. Lo studio fornisce prove empiriche dell’efficacia dei medicinali omeopatici, anche alle potenze più elevate e dal momento che gli studi riguardavano organismi vegetali, è possibile escludere un effetto placebo.
Fonte: HRI Homeopathy Research Institute
Homeopathy Research Institute (HRI) è stato fondato a Londra nel 2007 dal fisico e ricercatore, dottor Alexander Tournier. L’istituto promuove nuove ricerche scientifiche di alta qualità sull’omeopatia e organizza conferenze internazionali di ricerca e incontri di esperti.
[1] A. Ücker, S. Baumgartner, D. Martin, T. Jäger, Critical Evaluation of Specific Efficacy of Preparations Produced According to European Pharmacopeia Monograph 2371, in Biomedicines, 2022.