Il ricorso alla medicina omeopatica in Francia è sempre più frequente e in costante aumento, tanto da rappresentare la principale cura complementare di supporto alle terapie oncologiche. A oggi però i dati a nostra disposizione su percezione e rilevanza dell’omeopatia tra medici di medicina generale e oncologi, che abbiano una formazione omeopatica o meno, sono pochissimi.
Ma una nuova ricerca conferma la costante crescita nell’uso di questa terapia: Jean Lionel Bagot, oncologo esperto in omeopatia, ha condotto recentemente uno studio che è stato pubblicato sulla rivista Supportive Care in Cancer. Attraverso la ricerca, Bagot ha voluto indagare l’atteggiamento dei medici francesi nei confronti dell’omeopatia e i modelli di utilizzo e prescrizione delle terapie omeopatiche nei pazienti oncologici. Lo studio è stato condotto con due indagini trasversali: da una parte 150 oncologi specializzati; dall’altra 197 medici generici, di cui 97 esperti in omeopatia.
Dallo studio emerge che il 10% degli oncologi prescrive farmaci omeopatici; il 36% li raccomanda e il 54% pensa che l’omeopatia aiuti durante le terapie oncologiche. I due terzi dei medici generici non esperti in omeopatia intervistati prescrivono l’omeopatia in contesti oncologici e il 58% consiglia di visitare un medico omeopata. In Francia, anche i medici generici senza preparazione omeopatica hanno una percezione positiva verso questi trattamenti, anche in campo oncologico.
L’omeopatia in Francia viene vista con favore come terapia integrativa di supporto ai pazienti oncologici dalla maggior parte dei medici. La maggioranza delle persone che stanno seguendo cure oncologiche manifesta affaticamento, ansia, neuropatia periferica, disturbi del sonno e vampate di calore: spesso in queste situazioni le terapie convenzionali non rispondono sempre in modo eccellente, mentre l’omeopatia può rappresentare un’opzione terapeutica affidabile ed evidenzia la legittimazione che questi trattamenti hanno ormai raggiunto in Francia.