L’omeopatia veterinaria accompagna il gregge di pecore di Marina Rouanet-Delmas, allevatrice di pecore nella regione francese dell’Aveyron. La salute dei suoi 500 animali è un prerequisito indispensabile per il successo della mungitura. In Francia si contano 34 500 allevamenti ovini e 5,5 milioni di pecore.
La vita di una pecora
Una pecora vive in media da 10 a 12 anni. Si tratta di un animale esigente, che ha bisogno di frequenti cure. La pecora non ama né pioggia né umidità e, in ragione dei suoi polmoni fragili, deve respirare aria fresca, vivere in un ambiente confortevole e ben ventilato ma senza correnti d’aria. È paurosa, prudente, responsabile. Tutti gli anni dà la vita a 1 o 2 agnelli.La fase di gestazione dura tra i 145 e 147 giorni in media,circa 5 mesi.
Per allevare pecore sono due gli obiettivi chiave: buone prestazioni riproduttive e successo dell’allattamento.
La produzione di latte
In Francia la raccolta del latte ha raggiunto nel 2021 i 303 milioni di litri di latte con 1,5 milioni di pecore. Il 90% del latte di pecora viene trasformato in formaggio di pecora. I tre grandi tipi (Roquefort, Ossau Iraty e Corse) sono riconosciuti come AOP (Appellation d’Origine Protégée – il corrispettivo dell’italiano Denominazione di Origine Protetta). Marina alleva una razza di pecore che producono il latte utilizzato per il Roquefort: le pecore Lacaune.
La gestione della salute di un gregge
Nel corso della loro vita, le pecore si confrontano con diverse patologie: mastiti, vermi, fratture e tagli, febbre, problemi dermatologici… senza contare la moltitudine di batteri che causano danni di ogni genere. Una buona igiene è indispensabile per il gregge.
«L’evoluzione della malattia di una pecora è otto volte più rapida di quella di una vacca. Devo reagire nel giro di mezza giornata! È necessario che il gregge stia bene. Devo pensare all’insieme del gruppo. Se il latte cambia consistenza, se la pecora comincia a mostrare segni di malattia, vado subito a misurare la temperatura e ad osservarla nel suo insieme per agire velocemente» spiega l’allevatrice.
Nel ciclo di riproduzione e di allattamento, la stimolazione della montata lattea, lo svezzamento e il periodo di asciutta sono tappe chiave. L’allevatore deve sostenere i suoi animali per aiutarli a superare questi momenti cruciali senza problemi e per mantenerli in buona salute.
L’importante periodo di asciutta
L’asciutta è una fase fisiologica transitoria nella vita di una pecora. Si tratta di un periodo di riposo dall’allattamento, indispensabile per entrare in un nuovo ciclo e per assicurare la salute dei futuri agnelli. Il fine è, dunque, quello di interrompere la produzione di latte e diminuire così il rischio di mastiti. L’asciutta deve essere temporanea, per questo si effettua su un periodo di 15 giorni circa.
Sono diverse le misure da prendere in queste situazioni: adattare l’alimentazione delle pecore, prestare particolare attenzione all’igiene durante l’ultima mungitura, separare gli animali in asciutta da quelli in lattazione e tenere gli animali in asciutta lontano dall’ambiente di mungitura.
L’omeopatia veterinaria può accompagnare il periodo dell’asciutta diminuendo il volume della mammella ed evitando così tutta una serie di possibili complicazioni future.
Curare le pecore grazie all’omeopatia veterinaria
L’omeopatia veterinaria presenta numerosi vantaggi per il trattamento delle pecore. È facile da somministrare, non ha effetti collaterali noti né comporta rischi di interazione farmacologica. Da 5 anni, Marina Rouanet-Delmas la utilizza quotidianamente per il suo gregge.
«Ho conosciuto l’omeopatia attraverso il pediatra dei miei figli. Rapidamente, in quanto mamma, ho potuto constatare che hanno reagito bene ai trattamenti. Durante la loro infanzia, 80% delle loro malattie sono state curate grazie a dei medicinali omeopatici. Da allora tutta la famiglia ne fa uso!» ci spiega.
«Questa esperienza positiva in famiglia mi ha fatto venir voglia di esplorare l’omeopatia veterinaria per le mie pecore. Infatti, diversi erano i disturbi che avevo difficoltà a curare. Allo stesso tempo, volevo somministrare meno antibiotici. È per questo che da cinque anni mi affido a un veterinario omeopata. Oggi utilizzo l’omeopatia veterinaria in numerose situazioni: mastiti, svezzamenti e stimolazioni delle montate lattee, traumi, febbre, problemi cutanei, periodi di asciutta, malattie degli agnelli. Oggi, quando vedo gli effetti positivi sulle mie pecore, sono molto contenta di aver integrato l’omeopatia veterinaria».