Nel 1998 l’Ordine dei Medici di Roma, il primo in Italia, sentì la necessità di garantire, ai cittadini che ne facessero richiesta, informazioni attendibili sulla competenza dei medici che utilizzavano anche le Medicine Non Convenzionali.

Quelli erano anni in cui nel panorama di queste Discipline c’era molto abusivismo medico e talvolta anche improvvisazione fra i colleghi. Per questo fu importantissimo dare vita a Registri dei vari sistemi terapeutici che includessero solo Medici provvisti di congrui requisiti di formazione certificata.

Così la Commissione composta da noti esperti in MNC cominciò il suo lavoro: nel 1998 si iniziò con i Registri dell’Omeopatia, dell’Agopuntura e della Fitoterapia e negli anni successivi anche dell’Omotossicologia.

Coordino questa Commissione dal 2012 e nel frattempo anche molti altri Ordini Provinciali hanno seguito l’iniziativa romana. Altri invece si sono uniti solo più recentemente, anche in relazione a quanto sancito dall’Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013.

Una delle attività più durature della nostra Commissione è quella di esaminare nel tempo tutte le numerose richieste che i colleghi iscritti al nostro Ordine hanno prodotto a conclusione del loro percorso formativo, controllando che quest’ultimo corrisponda a quanto deliberato.

Questo servizio è possibile grazie a un Ente Pubblico sussidiario dello Stato, creato non solo per i cittadini che hanno il diritto di conoscere le competenze dei loro medici MNC, ma anche per i Medici stessi per tutelare la loro dignità professionale e preservare le loro discipline da incoerenze.

Presso l’Ordine di Roma sono iscritti nei Registri delle MNC circa 1500 medici, di cui quasi 800 sono omeopati e poco più di 500 agopuntori. I restanti sono omotossicologi e fitoterapeuti.

Dal 2012 abbiamo organizzato in sede corsi di informazione su cosa siano le varie medicine non convenzionali. Nel 2014 abbiamo predisposto un grande convegno “Acqua veicolo di informazione, nuove frontiere in medicina” che ha visto fra gli altri relatori il premio Nobel 2008 per la Medicina, Luc Montagnier, e il fisico Emilio del Giudice. Successivamente abbiamo istituito un sondaggio online per tutti i medici che si avvalgono delle MNC col fine di conoscerne caratteristiche, necessità formative e criticità professionali.

Fra i componenti della Commissione troviamo colleghi di grande prestigio, docenti e direttori di scuole di alto spessore professionale, stimati a livello nazionale ed internazionale: questo aspetto rende ancora più interessante e autorevole il nostro lavoro.

Negli ultimi anni gli attacchi che l’Omeopatia ha subito non hanno scalfito minimamente la dignità della nostra professione. Le diverse istituzioni, come gli Ordini, quando illuminate dalla cultura e dall’autentica passione per scienza e medicina, hanno contribuito a mantenere salda la legittimità del nostro lavoro e dei nostri sistemi terapeutici in linea con le istituzioni sovranazionali, come CEE o OMS che hanno sempre riconosciuto il nostro ruolo, e come previsto dall’Accordo Stato Regioni nel nostro Paese.

Un aspetto importante che andrebbe sviluppato ed approfondito anche in ambiti istituzionali è il contributo che le Medicine Non Convenzionali stanno dando alla Medicina Tradizionale e alla Sanità in Italia.

Purtroppo la semplificazione giornalistica ha favorito la diffusione di informazioni non supportate scientificamente contro l’omeopatia che hanno dato origine a pregiudizi di difficile risoluzione. Queste informazioni sono rimaste senza correzione e a questo si è aggiunta l’involontaria complicità di qualche medico poco preparato.

Nessuno di noi invece è fuori dalla Medicina e dalla Scienza. Nessuno più di un Omeopata è amante del progresso e della ricerca scientifica.

Sarebbe utile un sano confronto fra metodologie diverse che non si escludono, ma che hanno tutte un unico obiettivo: la salute delle persone.

L’attenzione alle peculiarità del paziente, l’approccio generale alla sua sofferenza, lo studio della sua complessità, che si affianca alle competenze tradizionali che ognuno di noi ha, dà valore aggiunto al nostro essere medico, apprezzato da chiunque voglia sentirsi considerato una persona e non solo un organo ammalato.

Purtroppo la Medicina sta andando verso aride derive riduzionistiche e per il clinico conta solo il dato oggettivo misurabile, mentre quello soggettivo col suo contesto viene trascurato se non disconosciuto o deriso, e relegato tutt’al più alla relazione medico-paziente.

Tuttavia per noi il soggettivo è importante quanto i dati oggettivabili e la relazione è uno strumento di conoscenza e non una pratica di garbo professionale.

Se delle MNC si accennasse durante il corso di laurea in Medicina, allora gli studenti e i giovani medici (anche senza diventarne esperti) potrebbero aprire le loro menti e la loro curiosità. Inoltre, i giovani medici potrebbero riscoprire o addirittura scoprire, rispetto alle pur utili Evidenze con relative Linee Guida, il piacere di aggiungere al sapere accademico anche quello medico- umanistico e la complessità che deriva dallo studio della persona nelle nostre Discipline a vantaggio di chi soffre.

Questo è il nostro contributo da sempre e tutti i nostri pazienti lo riconoscono.

 

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