L’Unione Tedesca dell’Omeopatia (DHU – Deutsche Homöopathie Union) ha condotto un’indagine, tra luglio e agosto 2021, in merito all’uso dei farmaci omeopatici tra la popolazione tedesca.
Il sondaggio rivela che una fetta sempre crescente di popolazione (dai 18 anni in su) è aperta verso la medicina omeopatica e più della metà degli intervistati, il 54%, afferma di aver fatto ricorso a questo tipo di terapia (pari a circa 30 milioni di persone). La percentuale di utenti che utilizzano l’omeopatia è stabile: nel precedente sondaggio svolto nel 2020, infatti, la percentuale era del 55%.
Oltre al 54% che ha già esperienza con l’omeopatia, un ulteriore 16% della popolazione è generalmente disposto a ricorrere ai farmaci omeopatici. Ciò significa che anche la quota di potenziali utilizzatori è stabile rispetto all’anno precedente: nel 2020 era del 15%.
Dall’indagine risulta, inoltre, che sono sempre di più le donne che si avvalgono di farmaci omeopatici rispetto agli uomini: si parla del 64% contro il 42%. I dati rivelano anche che la fascia d’età in cui è più diffuso l’uso dell’omeopatia è quella tra i 45 e i 59 anni (61%). Seguono a poca distanza i 30-44enni, con il 59%, e i 18-29enni con il 57%. Sono gli over 60 i più scettici, solo il 43% infatti dichiara di fare uso di medicinali omeopatici. Complessivamente comunque dai dati emerge un consenso piuttosto ampio da parte dei tedeschi verso l’omeopatia.
La DHU non ha tenuto conto solo di età e genere, ma anche della classe sociale: infatti lo studio rivela che le famiglie con un reddito netto mensile superiore ai 3.000 euro (59%) e gli accademici (62%) utilizzano farmaci omeopatici.
Solo il 26%, quindi un tedesco su quattro, non prende in considerazione l’uso di farmaci omeopatici.
In generale quindi si può dedurre che la popolazione tedesca è ben disposta all’uso dei medicinali omeopatici, inoltre, la netta maggioranza (67%) degli intervistati che ne ha fatto uso è rimasta soddisfatta (48%) o addirittura molto soddisfatta (19%) della loro efficacia e tollerabilità.
Leggi anche: Il nuovo manifesto SIOMI per la salute: prevenzione proattiva e una medicina della persona in tempi di Covid-19