Le infezioni intime più diffuse: micosi vaginale e vaginosi. Cosa sono?

La micosi è un’infezione causata da una proliferazione anormale di un fungo presente nell’organismo, il più sovente dei quali è la candida albicans. Tra i sintomi tipici che la caratterizzano vi sono secrezioni biancastre dall’aspetto denso, pruriti, dolori, genitali esterni edematosi. Può colpire la vulva, o la vagina, definendosi vulvovaginite micotica

La vaginosi, o vaginosi batterica, è infezione causata da una proliferazione anomala di altri microbi come il micoplasma ureaplasma urealyticum o la gardnerella vaginalis. I sintomi che la caratterizzano, quando presenti, sono delle perdite aspecifiche giallo verdastre talvolta accompagnate da odore di pesce avariato.

Si stima che 3 donne su 4 abbiano avuto almeno una micosi o una vaginosi nel corso della propria vita e che tra il 10 e il 20% di queste soffrano di micosi o vaginosi recidivanti (più di 3 episodi all’anno).

Le cause principali delle infezioni intime

Diversi sono i fattori che favoriscono il disequilibrio del microbiota vaginale: sindrome premestruale, utilizzo di contraccettivi ormonali (pillole o dispositivi intra-uterini ormonali), terapie antibiotiche, eccesso di zuccheri e lieviti nella dieta, tabacco, igiene intima eccessiva, depilazione integrale, stress psicofisico, vestiti troppo stretti e di materiali sintetici non traspiranti. Spesso è una combinazione di tutti questi fattori ad aumentare il rischio di micosi e vaginosi.

Durante il periodo estivo, poi, i ripetuti bagni, i costumi da bagno stretti ed umidi, il sudore, la sabbia, il sale e le docce frequenti creano il clima ideale per l’insorgere di queste problematiche.

Generalmente per curare le infezioni intime si utilizzano trattamenti antifungini e antibiotici. Sfortunatamente, però, il ripetuto utilizzo di questi trattamenti non è risolutivo, ma contribuisce ad alterare l’equilibrio della flora batterica vaginale senza agire sulla causa scatenante.

L’omeopatia per interrompere il ciclo di recidive

Smettere di fumare, lasciare crescere i peli, evitare l’eccesso di alimenti infiammatori (zucchero, prodotti trasformati, latticini), non portare dei vestiti troppo stretti e agire sulle fonti di stress sono un ottimo punto di partenza per evitare che le infezioni intime divengano recidive. Spesso, però, questo non basta.

L’omeopatia, grazie ad un approccio olistico e personalizzato, affronta la causa delle infezioni senza il rischio di alterare l’equilibrio della flora batterica vaginale e dell’organismo in generale. Un approccio che indaghi le ragioni specifiche delle recidive nella donna, che si preoccupi di sapere cosa mangia, se sia stressata, se fuma, quali sono le sue abitudini di igiene, e che permetta di definire un trattamento personalizzato basato su alcuni medicinali omeopatici, piuttosto che focalizzarsi sulla distruzione del fungo o del microbo, permette di superare il rischio di recidiva senza creare ulteriori danni. Mi piace ricordare che lo stesso Pasteaur di fronte al ripetersi di una crescita microbica anomala suggeriva di non accanirsi sul microbo ma di lavorare sul terreno su cui questo cresceva.

Attenzione ai rischi dell’automedicazione

L’automedicazione, in generale, è sempre sconsigliata. Nel caso di infezioni intime il rischio è quello di aumentare le probabilità di recidive, di non risolvere l’infezione, e, inoltre, vista l’alterazione della flora batterica vaginale, di facilitare la contrazione di altri tipi di infezione. È importante, quindi, non avere esitazioni e consultare il proprio medico. La diagnostica differenziale permetterà di ricercare la causa e di assicurare, in particolare, che non si tratti di una infezione sessualmente trasmissibile, che necessiterebbe il ritiro del dispositivo intrauterino o il ricorso imperativo al trattamento antibiotico.