Il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia e H-Ventures hanno presentato, insieme a Omeoimprese, un’indagine che ha preso in esame il livello di soddisfazione professionale e la propensione del farmacista nel consigliare un prodotto omeopatico. La ricerca – condotta su un campione statistico rappresentativo del mercato italiano – conferma come l’omeopatia sia un settore importante per le farmacie, nonostante le difficoltà affrontate durante la pandemia.

L’omeopatia sfida la pandemia: un mercato che mantiene la sua stabilità

Il periodo pandemico ha messo a dura prova i settori commerciali della farmacia: eccezion fatta dalla vendita dei tamponi, il comparto italiano ha infatti sofferto sia in termini di volumi di vendita, sia in termini di fatturati totali. Il mercato dell’omeopatia ha vissuto un andamento “più roseo”, registrando un calo contenuto in termini di unità e di valori nel 2020 e una sostanziale tenuta nel 2021[1].

A conferma di questo dato vi è la fotografia che emerge dall’indagine, secondo cui il 56% del campione intervistato ha raccolto, durante la pandemia, un numero di richieste spontanee di prodotti omeopatici da parte dei clienti pari, se non addirittura superiore, ai tempi pre-Covid.

Presente e futuro: i farmacisti hanno fiducia nell’omeopatia

Che il legame tra omeopatia e il canale farmacia “goda di buona salute” è confermato dal fatto che il 76,5% degli intervistati dichiara che durante in mesi dell’emergenza sanitaria ha consigliato i prodotti omeopatici come prima o addirittura di più (l’11,5%) rispetto al periodo pre-pandemico.

Un elevato grado di fiducia quello che i farmacisti nutrono nei confronti dell’omeopatia, ma anche un alto grado di soddisfazione nel consigliare i prodotti omeopatici (69,7%), che considerano un valido supporto terapeutico per i propri clienti

Una propensione che sembra non subirà cambiamenti in futuro, dato che il 91,5% dei professionisti intervistati sostiene che sta continuando e continuerà a proporre i medicinali omeopatici come soluzione terapeutica.

Perché e quando consigliare un prodotto omeopatico?

Secondo l’indagine, nel consigliare un medicinale omeopatico i punti di forza che vengono maggiormente evidenziati dai farmacisti sono la qualità e l’assenza di effetti collaterali (per il 62%), l’efficacia (il 21%) e la naturalità (il 14,5%). L’omeopatia è riconosciuta dai farmacisti come una terapia sicura e in grado di migliorare la qualità di vita, rispondendo alle esigenze delle persone in alcune specifiche circostanze.

Altrettanto importante è capire i motivi che portano un farmacista a suggerire una terapia omeopatica: l’indagine rivela che l’85,5% del campione la consiglia per curare, l’84,5% per prevenire e il 61,5% come alternativa alla medicina tradizionale.

La centralità del farmacista nella consulenza omeopatica: l’interesse crescente per la formazione specializzata

Come professionista della salute, il farmacista assiste e consiglia il paziente e in alcuni casi, può succedere che sia interpellato anche prima del medico.

Mantenendo, quindi, una centralità nella relazione con gli utilizzatori dell’omeopatia, è importante che sia ingaggiato e formato per trasferire una corretta informazione al cliente-paziente, affinché i medicinali omeopatici possano essere assunti nel modo corretto ed essere dunque efficaci.

La ricerca rivela che i farmacisti sono molto interessati a ricevere formazione specializzata in omeopatia: il 68,5% del campione vorrebbe partecipare a corsi di formazione, a seguito di un biennio di latenza causa pandemia, soprattutto considerando che ora si è allentata la pressione sulle farmacie.

 

 

[1] Report IQVIA su mercato Omeopatici 2019-2020-2021.