La gravidanza e l’arrivo di un figlio, pur vissuti come un evento atteso ed emozionante, implica per una donna grossi cambiamenti fisici che possono portare a soffrire di disturbi minori, oltre a stati di stress e insonnia, fino a dopo la nascita e alle prime cure del neonato.

Nausea e vomito nei primi mesi, problemi digestivi, stipsi, cistite, emorroidi, gambe gonfie, crampi e disturbi del sonno sono alcuni tra i tipici disturbi legati alla gravidanza. Disturbi che non possono essere trattati con i farmaci allopatici, salvo specifica indicazione del medico, per non andare ad interferire con lo sviluppo corretto del feto.

Inoltre, oggi l’età sempre più avanzata in cui le donne restano incinte accentua certe problematiche. Se negli anni 70 l’età media per il primo figlio si attestava sui 24 anni, oggi in quasi tutte le Regioni italiane supera i 31 anni. Poiché la fertilità delle donne si riduce già dopo i 30 anni, subendo un calo significativo dopo i 35 anni (50%) e più drastico dopo i 40 anni, la ricerca di una gravidanza può essere sempre più difficoltosa e sempre più frequentemente le coppie, in attesa di un figlio che non arriva, intraprendono la strada non semplice della procreazione medicalmente assistita, che richiede certamente maggiore assistenza per la coppia, anche da un punto di vista psicologico.

In tutte queste situazioni l’omeopatia può rappresentare una valida risorsa, con un alto profilo di sicurezza, a cui spesso ricorrono i professionisti della salute per le loro pazienti. I medicinali omeopatici, infatti, sono generalmente caratterizzati dal non comportare effetti collaterali noti e non presentare tossicità chimica. Inoltre, non interferiscono con eventuali farmaci assunti dalla gestante; infatti, non esistono generalmente controindicazioni relative all’assunzione concomitante di trattamenti convenzionali ed omeopatici.

L’omeopatia è dunque utile in tutte le fasi della gravidanza: dai primi mesi di gestazione, alla preparazione al parto fino al supporto nel post partum. Essendo comunque una fase delicata per la donna, è importante ricordare che è bene sempre consultare un professionista della salute prima di prendere qualsiasi decisione in ambito terapeutico.

Durante la gravidanza, sono diversi i medicinali omeopatici utili ad alleviare disturbi frequenti quali nausee, cattiva digestione, gambe gonfie ecc. Così come esistono farmaci omeopatici consigliati per ridurre lo stress o gli stati di ansia che possono vivere le future mamme per paura del dolore, ad esempio, ma anche per il timore che il neonato possa avere problemi.

Al termine della gestazione, di nuovo l’omeopatia entra in aiuto della donna anche in sala parto.

Esistono medicinali omeopatici indicati, ad esempio, per facilitare il travaglio, favorendo la regolarità delle contrazioni e l’ammorbidimento della cervice. Anche in caso di falso travaglio quando durante le contrazioni il collo dell’utero non si modifica e quindi le contrazioni poi cessano, oppure in caso di travaglio distocico che non porta alla dilatazione, il farmaco omeopatico può essere indicato per facilitare le contrazioni e favorire la dilatazione e quindi la fase espulsiva.

Nel periodo del post partum, l’omeopatia può essere utile per la cicatrizzazione, in particolare dopo un’episiotomia, così come per trattare i postumi del parto cesareo, dell’anestesia generale o di quella epidurale. Inoltre, è indicata per recuperare la fatica del travaglio, ridurre i sanguinamenti, favorire la qualità della montata lattea e la cura del seno.

In tutti questi casi, la raccomandazione è quella di farsi consigliare da un professionista della salute. Solo un esperto potrà valutare al meglio il miglior trattamento omeopatico per ogni caso specifico.